venerdì 13 aprile 2012

Tutti sotto un ponte by Geggè

Vi presento Geggè, un'amica di vecchia data. Mi ha fatto un regalino Geggè, buttandosi a scrivere qualcosa per Patate&Cipolle. E` il suo primo post: direi che se l'è cavata benone. Ve lo riporto pari pari senza toccare una virgola. Anche le foto sono sue. Buona lettura, e grazie Geggè -se c'è un altro lettore che vuole trasformarsi in scrittore, non gli resta che proporsi!


Claire, Claire,
Ricordi dovevo scrivere qualcosa, almeno tentare, ed eccomi qui pronta a rispondere all'appello! Ho passato due giorni ( forse tre) a pensare cosa scrivere,cosa raccontarti. Ecco raccontarti, era questa la soluzione, voglio fare anche io la cronaca d'una strana giornata.

Sconfitti, con le più magre speranze di una pasquetta ed un compleanno da festeggiare sotto la pioggia con l'incubo del fango, costretti sotto un ponte.... Ed invece..







Col passare dei secondi, tutto è cambiato, file di arrosticini si sono come materializzate, salsicce, pancette arrosto, birre, hanno attirato l'attenzione dei passanti fermati a mangiare con noi. Musiche balcaniche hanno iniziato ad accompagnare la nostra giornata, anche una lattina di birra con due bastoncini ( quelli degli arrosticini che si sono poi smaterializzati, nelle nostre pance! ) è diventa una percussione, accompagnata da chitarra trombe e sax! 
 
Mentre i cuochi continuavano il loro arduo compito di sfamare amici, conoscenti e viandanti. Clave, palline e devil stick volavano ipnotizzanti ed impazziti.
Poi c'era la piccola Flo che tra un bicchiere di vino e uno di birra voleva giocare col suo freesbee, saltando in aria quasi volando per non lasciarlo scappare.

Fotografi improvvisati, fotografi che tentano di essere davvero fotografi hanno sfruttato la situazione così assurda, spontanea, tanta alchimia si era creata per non fermarla nella macchina!
Non poteva di certo mancare la classica partita a calcetto, che più che questo pareva un incontro di rugby tra risate e urla, senza vinti ne vincitori ma solo euforia!
Il sole scendeva, l'aria si raffreddava e ci si stringeva attorno la brace, nel frattempo arcaiche tecniche di cucina prendevano forma, pensa, le tue amate patate (sta volta senza cipolle) cotte nella cenere...

In fondo cosa c'è di più underground di una pasquetta sotto un ponte tra orchestrine zingare, arrosticini, vino e giocolieri?
Baci da Teramo e soprattutto dal ponte!

quella col sombrero è Geggè


Geggè.
 
Ps: Auguri Matteo!

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