La notizia e' questa:
Secondo Google per me
sarebbe giunto il momento di massimizzare le mie possibilità di rimanere
incinta con un test di ovulazione digitale.
Un annuncio pubblicitario appena comparso sullo schermo mi ha fatto sorgere un paio di riflessioni -e ora mi sfogo con voi! Abbiate pazienza, sono ancora al secondo giorno di ciclo, ma poi passa…
- Nonostante possieda tutti i nostri dati,
Google non sa proprio un cazzo della nostra vita.
- (Forse conseguenza di questa incapacità d’interpretazione
dei dati) il sistema preferisce plasmare la società (le persone) sui
modelli di business, anziché il contrario. Come dire: facciamo entrare la vita
con tutta la sua molteplicità di sfumature, con tutta la sua complessità di
forme e dimensioni, con la sua infinita varietà di profumi.. dentro un
gigantesco tritacarne per farne tanti identici hamburger. Non sarà un caso se oggi
le hamburgherie vanno per la maggiore!
- Questo modello di
marketing stereotipato, a cui dobbiamo corrispondere, vuole ad esempio che: se una
voce del database è di sesso femminile, ha 28 anni di età e lavora, beh sarebbe
ora che entrasse nel sottoinsieme 'consumatrici di abiti da sposa e libri di
torte' o almeno in quello 'clienti di Chicco, Plasmon e Peg Perego'. Il femminismo ha
ancora tante, troppe battaglie da fare.
- Quindi Google mi
ha proposto a tutti gli effetti di rimanere incinta. Ma allora mi chiedo:
non è che Google è il principe azzurro per caso? Quello di cui parlava la
Disney? In effetti ha quest’aura di onnipotenza fallica..
“Claire, io ti conosco come non ti conosce
nessuno,
e starò con te per sempre, da quando leggi le mail al mattino
a quando
ti addormenti su youtube la notte…
ti prego fai un bambino per me!” Google
Insomma, o il
principe azzurro o solo un altro che vuole fotterti.
E non dico nemmeno
che Google sia più stronzo di tutti gli altri con cui ho rischiato di fare bambini,
dico solo che tanto con l’uno quanto con gli altri continuerò ad usare le mie precauzioni! Occhio anche voi ;-)
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