giovedì 25 giugno 2015

#‎UnaCosaBellaSulMioCorpo

Ho raccolto l'invito di Pasionaria
Noi non vogliamo darvi una ricetta per amare il vostro corpo: non ce l’abbiamo. Non vogliamo dirvi: la cosa giusta è amarvi così come siete. Perché anche se sarebbe bello, la verità è che voler bene al proprio corpo a volte è così difficile, che quando non ci riusciamo ci sentiamo stupide. E al senso di colpa per non essere andate in palestra e non aver comprato la crema anti-cellulite, si aggiunge quello di non essere abbastanza coraggiose, forti, femministe da accettare i nostri difetti. Quello che vogliamo proporvi, invece, è un semplice esercizio di autostima, da cui partire per provare a sentirci tutte un po’ meglio. Un po’ più libere. Vi chiediamo di raccontarci una cosa, solo una, che vi piace del vostro corpo. Non vogliamo sapere perché lo detestate, ma per che cosa, invece, lo amate.
Per farlo ho coinvolto alcune tra le donne piu' importanti della mia vita, le mie amiche. Ero curiosa perche' io so benissimo cosa mi piace del loro corpo, mentre non ero per niente sicura di sapere cosa piacesse a loro. Allora ve le presento con i miei scatti -tanto loro non ci vedono! Sentiamo cosa rispondono...

***

Lei e' Judit, nata a Roma da genitori ungheresi, ora vive e lavora a Parigi. Qui eravamo in viaggio insieme in Portogallo.


Judit mi ha detto che le piacciono i suoi occhi, "la lunghezza, la loro linea all'ingiù... anche quando sorridono. E mi piace tanto quello che ci faccio!".

***

Lei e' Valeria, ci conosciamo da sempre perche' veniamo entrambe da Ascoli Piceno e le nostre mamme sono amiche dai tempi del liceo. Qui siamo nella metro di Roma, città dove lei vive tuttora.


Dopo un non lo so, Vale ha scelto i suoi piedi. "Perche' sono affusolati -e devo metterci lo smalto nero per forza... pero' poi li amo tanto!"

***

Lei e' Emanuela, eravamo in classe insieme. Poi a Bologna in casa insieme. Si e' appena trasferita vicino Bristol. Dietro c'e' l'orto botanico di Palermo.


Manu oggi non era nel mood ma alla fine ha scelto gli occhi. "Direi per la forma che hanno e perche' anche tra 20 anni saranno sempre loro. Il tempo e' indulgente con gli occhi!"

***

Lei e' Ilva, nata a Brema, ha girato un po' dappertutto ma quando decide di fermarsi e' a Colonia che torna. Abbiamo vissuto insieme a Parigi e a Bruxelles, e qui eravamo al Mare del Nord.


A Ilva piace la sua vita, perche' trova che sia molto femminile e che le disegni una bella silhouette.

***

Lei e' Anna in Bolognina, Bologna. Anna e' pugliese ma ormai se ne e' dimenticata anche lei. Al momento vive a Bruxelles.


Anna ha scelto i suoi occhi, perche' sono blu blu ma anche perche' sono miopi: "quando mi stanco di vedere il mondo mi tolgo gli occhiali e tutto è più offuscato''

***

Loro sono Marina, mia sorella gemella, e Federica (anche qui, per via delle nostre mamme, siamo amiche da sempre). Vivevamo insieme a Bologna, ora mia sorella e' a Milano e Fede e' tornata a San Benedetto del Tronto.


Fede ha risposto: "Il mio seno che fa ancora girare qualche testa!"
Mia sorella invece ha visualizzato la mia richiesta ma non mi ha cagato :-)

***

Ed ecco Fabrizia, di solito e' lei che ci fotografa tutte. Qui eravamo a Berlino, ma Fabrr vive ad Ascoli Piceno in una casa sul fiume che un tempo è stata un bordello, e credo anche un convento. 


Fabrr sceglie le sue mani "esteticamente perché le dita sono smilze e lunghe, ma comunque proporzionate al palmo, ma soprattutto perchè sono il mezzo d'espressione della mia creatività  e magari se fossero fatte diversamente creerei in modo differente o forse non creerei per niente"

***

Lei è Valentina, calabrese. Ci siamo incontrate a Bologna e poi ci siamo ritrovate a Bruxelles (e' grazie a lei se ho aperto il blog che ora state leggendo). Questa era una folle domenica mattina a Schaerbeek.


Senza stare a pensarci su, Vale ha detto "il mio naso!" e ha riso. "Perche' in realta' non mi e' mai piaciuto, c'ho fatto la guerra per anni ma ormai é cio' che segna la mia personalita' "

***

Io e Tatiana, la mia amica russa che parla livornese, ci siamo conosciute a pochi passi dal luogo della foto (dintorni di Fiesole). Tati e' cresciuta a San Pietroburgo ma casa sua ora e' a San Jacopino, Firenze.


La parte del suo corpo che ama di piu' sono le gambe, soprattutto perche' le piace quando le punte dei piedi e i muscoli si tendono nella danza.

***

Lei è Eleonora, di Pesaro, nella foto a Firenze. Quando ci chiedono come ci siamo conosciute di solito ci mettiamo a ridere.


Ele ha risposto sicura:
"La pancia! Perchè è l'unica cosa piatta del mio corpo :-)"

***

Quanto a me, scelgo il mio labbro inferiore che mette un broncio forte e chiaro fin da bambina, ma che sa anche distendersi in un sorrisone niente male!

E voi a quale parte del vostro corpo state pensando, e come?

Un grazie di cuore alle mie amiche (siete bellissime cazzo!) e un abbraccio a tutte.


Claire

martedì 23 giugno 2015

E' uscita la peggiore recensione Rap 2015

Qui l'articolo originale apparso oggi su Noisey

Io ci provo a disintossicarmi e a non scrivere piu' di rap italiano, che di certo sarebbe la scelta piu' indicata tenendo conto delle mie vicissitudini sentimentali parte 1 e parte 2 nonche' del parere della mia psicoterapeuta.

Ma poi mi capitano sotto i social networks articoli come questo.

E allora mi dico che il parental advisory dei dischi hip hop dovrebbe essere preso molto piu' sul serio.Tenete lontano i bambini dal rap, per dio!

Non prendetemi per sprovveduta: sono perfettamente consapevole dell'eta' media del pubblico ai concerti e della fetta di mercato che acquista i dischi, ma cio' non vuol dire che la produzione rap di per se' non sia un oggetto piu' sofisticato che andrebbe riletto e riportato ad un livello di complessita' maggiore, almeno nel contesto di una rivista che si occupa di musica.

Invece tutto inizia con l'arroganza tipica del baby gangsta in cameretta:'se pensi il contrario, per farla breve, nella vita non hai capito un cazzo' che non era formalmente richiesto dal tema e che ci farebbe solo sorridere se non fosse gia' una pratica abusata da tutte le altre 50 sfumature di comunicato stampa (sempre sul tema 'nuova bombaaa') che per ogni kittesencula-disco-rap-di-provincia girano e rigirano sul web. 


Trattasi di recensione? Non direi, perche' sul disco mi da' all'incirca le stesse informazioni della tracklist. Trattasi di introduzione o analisi critica? Ahahahaha
L'oggetto del pezzo sembrerebbe l'autore del disco, ma allora andiamo un po piu' in la': l'oggetto del pezzo e' l'autore del disco mentre viene spompinato con dubbia maestria dall'autore del pezzo. 

Una pratica molto comune nell'ambiente rap: maschi che osannano altri maschi. 
E Freud da lassu' che prende un sacco di appunti.

Quindi per farla breve, nonostante sia apparso su Noisey questo pezzo non ha alcun valore di critica musicale perche' e' gia' l'approccio di partenza ad essere falsato.
Cercando poi di riproporre la solita querelle underground-mainstream per darne la sua ardita lettura in chiave psicologica (la sicurezza, davvero?) il tizio mostra di non avere nemmeno chiaro il quadro di riferimento necessario per poter elaborare un'eventuale ipotesi personale.

Allora chiudiamola qui: se anche quello di Gue fosse stato il miglior album 2015 (scusate se nutro qualche perplessita' in merito) grazie al potere performativo degli enunciati di questa recensione ora rischia seriamente di regredire!

Ciao sono Claire e tanto tempo fa scrivevo di rap tipo qui (Murubutu), qui (Caneda) qui (Dj West), qui (Tarassaco Piscialetto), qui (Kintsugi), qui (ancora Claver Gold), qui (Brain FNO) qui (Kenzie).

sabato 13 giugno 2015

FIX - aggiustiamo il Guasto!

Questi bellissimi manifesti serigrafati su cartone sono per dirvi che all'Accademia di Belle Arti di Bologna è nato un progetto di workshop + allestimento delle aule di via del Guasto (dalle serrande esterne fino al cortile interno, e non è finita qui!).


L'intento era quello di rivitalizzare una sede staccata finora eccessivamente trascurata, attraverso una strategia di intervento sostenibile e partecipata. Studenti e prof hanno fatto nottata per terminare i lavori, e ora possiamo dare una sbirciata:


Dalle proposte del workshop è stato selezionato e realizzato Cardboard Cave, allestimento che rielabora la suggestione estetico-percettiva dei giunti colonnari: un'architettura naturale dalla geometria imperfetta e dinamica... come il pensiero creativo. Attraverso la disposizione ritmica dei moduli (parallelepipedi di cartone) prende forma una 'grotta della mente' che accoglie il gioco dialettico di pieni e vuoti, invasioni e profondità.
La trasfigurazione è appena iniziata!

Una foto pubblicata da Patate&Cipolle (@patate_cipolle) in data:



P.S. La sottoscritta ha avuto il piacerissimo di dare il nome al progetto - grazie Paola!